di Francesca Celeste Sprea

Rosellina che sussurra ai fiori

Tutti credono che fate e maghi siano personaggi fantastici e che esistano solo nelle favole. Ma in realtà, se guardassimo con attenzione attorno a noi, ci accorgeremmo che anche chi ci vive accanto sa compiere magie: in ciascuno di noi si nasconde un mago o una fata.

Ebbene… lei si chiama Rosellina. Nessun nome è più appropriato, dato che ama i fiori e soprattutto le rose. Nel suo giardino ne crescono più di cento tipi diversi, insieme a centinaia di altri tipi di fiori. Se le telefoni durante il giorno non ti risponde perché è sempre indaffarata con innaffiatoio, cesoie e rastrello. La si vede spuntare solo verso ora di pranzo adorna di foglie e fiori che, al suo passare, delicatamente si appoggiano sulla sua bionda capigliatura.
Si prende cura dei fiori come fossero dei bambini. Dà loro acqua quando hanno sete, concima il terreno e, come tutti i veri giardinieri, parla con loro. Non forte, ma sussurrando appena, per non spaventarli.  I fiori ripagano tutte le sue cure crescendo gaudenti e offrendo spettacolo di sé in ogni momento dell’anno. Da aprile a giugno è un’esplosione di colori e profumi. E anche quando sopraggiunge l’inverno e tutto sembra dormire, il giardino non smette di fiorire: nelle zone più protette sotto le piante, sbocciano gli ellebori, meglio conosciuti come Rose di Natale. Rosellina va molto orgogliosa di quei fiori che nei mesi più grigi dell’anno portano sorrisi e allegria.
Se piove o fa troppo freddo, Rosellina se ne sta al calduccio della stufa dentro casa a sfogliare riviste di giardinaggio: non è mai stanca di riempire i propri occhi di bellezza.
In una fredda  domenica di fine dicembre di qualche anno fa, tra le pagine di un giornale vide le foto di alcuni ellebori speciali: non erano come quelli suoi, dai petali bianchi: erano bianchi con sfumature e striature di color porpora; e non erano nemmeno tutti porpora come gli altri: erano di color porpora, con sfumature e striature bianche. Se ne innamorò, e desiderava tanto averli. Ma oramai era tardi per acquistare i semi o trapiantarli, dato che la posa in terra andrebbe fatta in autunno…
“Sarà per l’anno prossimo” sussurrò Rosellina mentre passeggiava tra le piante.

Quindici giorni dopo, una mattina, non appena i pallidi raggi di sole avevano intiepidito l’aria, Rosellina fece il solito giretto nel giardino. Non poteva credere ai suoi occhi: quei fiori che aveva visto sulla rivista erano sbocciati nelle sue aiuole. Grossi, porpora con screziature bianche, e bianchi con screziature porpora!
Erano proprio come li aveva desiderati.

Eh sì… Rosellina è una fata… non le serve la bacchetta magica. Le basta sussurrare ai fiori i suoi desideri, e questi si avverano!

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