L’altro giorno facendo ordine nei miei cassetti ho trovato la carta da lettere che usavo a 13 anni per scrivere alle mie amiche lontane. Che nostalgia! Lo scrivere su carta, cercando di non fare errori, chiudere le busta con una leccata e via (un paio di volte mi sono pure tagliata la lingua), incollare allo stesso modo il francobollo, infilarla nella cassetta postale e… rimanere in attesa… della risposta. Guardare ogni giorni nella cassetta delle lettere e finalmente… trovare la missiva della mia amica!
I bambini di oggi non sanno nemmeno cosa siano le lettere scritte a mano: con le mail, il telefono e le video chiamate, soprattutto in questi giorni di quarantena, il mondo è a una portata di click e anche le persone sono più vicine che mai.
E perché in questo periodo in cui abbiamo più tempo, non scriviamo con i nostri bambini, una lettera? Ai nonni che abitano nell’altro comune, agli zii che abitano in un’altra regione, all’amico delle vacanze…
Gli uffici postali e i tabacchini per acquistare buste e francobolli sono sempre aperti, perché non provare? Credo che sarebbe una bellissima sorpresa per chi riceve quella lettera, scritta a mano, magari con qualche striscio di penna sulla parola scritta male, ma proprio per questo più viva e piena di affetto.
Se non avete carta da lettere, potete usare dei semplici fogli A4, acquistate una busta in qualche cartoleria/edicola/tabacchino. Potete infilarci dentro un disegno del vostro bambino, e perché no, far stampare con il rossetto alle labbra qualche bel bacio per la nonna.
Scrivere una lettera è anche un modo per imparare cose nuove, parole come mittente e destinatario, intestazione, i saluti e la firma, il post scriptum. Può essere l’occasione per cercare su una cartina geografica (o su google maps) la città dove vivono i nostri amici. Si impara l’ordine e la cura per i particolari, la concentrazione e l’attenzione alla lingua italiana per non fare errori di scrittura.