“Manzoni fu l’unico fortunato perché non dovette leggere i Promessi Sposi per imparare a scrivere come Alessandro Manzoni.” (R. Denti)
Moltissimi anni fa, ad una conferenza sul piacere di leggere, lo scrittore Roberto Denti esordì con questa frase. Ma come, non ci siamo sempre sentito dire che per imparare a scrivere bene bisogna leggere molto? Sicuramente anche Roberto Denti la pensava così, ma in quella occasione si parlava di altro: del piacere di leggere. Di quella voglia di tuffarsi tra le pagine di un libro, certo che se ne uscirà fradici di bellezza; di spiccare il volo verso paesi lontani, con un solo bagaglio, la curiosità. La voglia di percepire i profumi di altre epoche, che solo l’odore della carta può trasmettere.
Da dove nasce questo piacere, questo desiderio?
Credo che siano i genitori, o i nonni, a porre nel cuore questo seme. Con i loro racconti, le storie narrate sul lettone, i libri letti, riletti e riletti senza mai stancarsi.
“I bambini imparano a leggere ascoltando, perché la lettura ad alta voce sviluppa in loro un piacere fortemente connaturato alla natura umana: accompagnare con l’immaginazione vicende fantastiche”, scrive Rosa Tiziana Bruno.
Raccontare una fiaba ai nostri bambini è il primo passo per far amare loro la lettura.
Leggere con loro un libro è il secondo passo.
Ma soprattutto, raccontare e leggere ai nostri bambini
è creare con loro momenti magici;
è rafforzare il legame affettivo;
è costruire un ponte tra noi e il bambino;
è aprire un nuovo canale di comunicazione;
è vivere insieme un’esperienza di crescita;
è creare ricordi felici.
Non servono altre motivazioni. Leggiamo ai nostri figli. Se lo ricorderanno per sempre!