di Francesca Celeste Sprea

La scatola azzurra

La scatola azzurra non è solo un gioco. È un materiale educativo dalle molteplici funzionalità.

Ideata come “scatola della sabbia” nel 1955 dalla psicoanalista Dora Kalff in ambito terapeutico, è stata introdotta in Italia dall’insegnante Paola Tonelli, referente del Movimento di Cooperazione Educativa. La Tonelli ha riproposto questo “gioco” nell’ambito scolastico, dal nido alla primaria (vi assicuro però che anche gli adulti si divertono a “giocarci”).

È fondamentale che sia azzurra, perché è il colore del cielo e del mare, e infonde un senso di pace e di serenità.

Questa scatola, così semplice permette molte attività: la manipolazione, l’esplorazione dei materiali, lo sviluppo espressivo e del linguaggio, lo sviluppo emotivo e della creatività, ma anche i processi logici matematici e le osservazioni scientifiche. Avvicina i bambini alla natura e permette di attingere alla loro ricchezza interiore.

La scatola azzurra è infatti un luogo magico. Lì dentro i bambini inventano storie, vivono avventure, “cucinano”, disegnano, costruiscono, creano quadri e sculture, scrivono, portano fuori il loro mondo interiore.

(Fonte e foto di testata: www.isognidisamm.it)

Sarebbe un dono bellissimo per il vostro bambino. Se siete bravi falegnami la potete costruire con il legno, oppure la potete acquistare nel sito I sogni di Samm. Ma volendo, la potete costruire con materiali più semplici, facilmente recuperabili e a costo zero (o quasi). 

Potete usare una bacinella (da bucato o tipo lettiera del gatto)…

… una scatola di legno, o un grande cassetto recuperato da un vecchio mobile, come ho fatto io…

Se non avete bacinelle o contenitori di legno potete prendere una scatola di cartone o una cassetta della frutta. L’altezza deve essere di almeno 7 cm, ma non più di 12 (diventerebbe poco agevole per il bambino), e il lato di almeno 40 cm (le misure originali della scatola sono circa 70 x 60 x 10cm). L’interno della scatola va colorato di azzurro, ma se non avete colori a tempera o acrilici, potete rivestirla semplicemente con un sacchetto azzurro, di quelli per la raccolta differenziata, dopo averlo opportunamente “aperto”. 

Quando la scatola è pronta, la possiamo mettere sul tavolo o anche sul pavimento. Ovviamente la tv non deve essere accesa. Se al bambino piace, possiamo mettere della musica rilassante.

Ora siamo pronti, basta aggiungere un po’ alla volta gli elementi. Vi raccomando… la calma. È un gioco che si sviluppa nel tempo, senza fretta, un passo alla volta, giorno dopo giorno. La tendenza dei bambini di adesso (e di noi adulti) è quella di avere tutto e subito. Qui invece si impara a stare nel gioco, al poco e al giusto, ad attendere godendosi ogni attimo.

1° step.

La sabbia. Se non ce l’abbiamo, va benissimo la farina gialla (una mia amica ha usato quella bianca, ad effetto neve!).

Lasciamo che il bambino giochi solo con questa per le prime volte. Non dobbiamo aver fretta di introdurre cose nuove.

Se usate la sabbia, potete anche bagnarla un pochino, come fosse la sabbia del mare, magari usando uno spruzzino.

2° step.

Dopo qualche giorno si può introdurre nella scatola qualche piccolo contenitore per i travasi: bottigliette, vasetti tipo yogurt, cucchiaio, imbuto. Sempre con calma, poche cose alla volta. La scatola deve essere uno spazio libero per l’esplorazione, non pieno di materiali alla rinfusa.

3° step.

Possiamo aggiungere lenticchie e fagioli secchi, riso… e in un secondo momento anche il setaccio. Lasciamo che sperimenti.

4° step.

Introduciamo qualche elemento naturale (sassolini, conchiglie, legnetti, rametti, pigne, petali di fiori, gusci di noci, o noci intere, bagigi…).
Sempre con calma, partite con due tipi di materiali alla volta e variateli nei giorni successivi. Poi aggiungete. I bambini più grandi preferiscono usare più materiali, va benissimo, ma sempre dosati.

5° step.

In alternativa ai materiali naturali e/o in un momento successivo (magari non tutti hanno a casa legni e pigne), possiamo aggiungere materiale di riciclo, come tappi delle bottiglie di vario genere, bottoni, rotolini della carta igienica, biglie…

6° step.

Vedrete che saranno i bambini stessi a chiederlo: vorranno usare nella scatola i loro giocattolini preferiti: animali, macchinine, personaggi tipo quelli delle sorpresine kinder, o le miniature dei loro cartoni preferiti…
Con calma…

Come ho ripetuto più volte, la calma è fondamentale.

Diamo al bambino il  tempo di giocare, esplorare, sperimentare, pasticciare, di sentire, di osservare, di costruire, di esprimersi. Ci sono bambini che stanno sulla scatola anche due ore (in cui i genitori riescono pure a “tirare il fiato”).

Lasciamo che possa muoversi liberamente intorno alla scatola azzurra, anche se i più piccoli potrebbero entrarci dentro! Non lo fareste anche voi?

Non dobbiamo spiegare al bambino cosa fare. I bambini lo sanno: sono maestri di gioco. I confini della scatola sono una sorta di abbraccio avvolgente, con funzione “maternante”.

Lasciar fare al bambino, sempre. E ascoltarlo: in quei momenti possono uscire storie meravigliose, avventure, emozioni e soluzioni ai loro piccoli problemi. Vedrete che non si annoierà (e in ogni caso ricordiamoci che la noia può essere un momento creativo, per trovare nuove idee e soluzioni).

Ricordiamo al bambino che la sabbia o farina deve rimanere nella scatola. 

Quando ha finito si riordina? Si e no. E’ bene che sia il bambino a riordinare i materiali e la scatola (potete tenerlo in piccoli contenitori, in modo che sia pronto per la volta successiva). Ma se all’interno c’è una “storia” che vorrà sviluppare il giorno dopo, la farina e qualche piccolo oggetto può rimanere nella scatola, in attesa. 

Buon gioco!

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