di Francesca Celeste Sprea

Il lupo cattivo nelle fiabe

Il lupo delle fiabe è cattivo? SI.

Talvolta mi trovo a confrontarmi con colleghe e amiche che sostengono e  insegnano che il lupo non è cattivo, ma piuttosto lo sono i cacciatori.

Spesso ai giorni nostri la figura del lupo (di Cappuccetto Rosso, dei Sette Capretti) viene trasformata in una figura buona e gentile. Soprattutto da parte degli animalisti. Si scagliano in difesa di questo “povero animale, che ha tutto il diritto di essere amato e rispettato come creatura vivente”. Anche molti albi illustrati hanno trasformato la fiaba tradizionale di Cappuccetto Rosso per riscattare questo lupo.
Dunque, allo stesso modo, sono buoni anche orsi, leoni e squali? Nel mondo reale loro non sono cattivi, fanno semplicemente ciò che è nella loro natura: sono animali predatori, e pertanto possono essere pericolosi.

Se incontrassimo un lupo durante un’escursione in montagna o nelle nostre colline, non credo saremmo poi così tranquilli come se ci imbattessimo in un tasso o un cerbiatto. Ci farebbe certamente paura. E la paura è un’emozione primaria che la natura ci ha dato per “salvarci” la vita. È la paura che ci fa scappare da un edificio in fiamme o da uno sciame di api: scatta non appena la nostra vita e la nostra integrità vengono in qualche modo messe a repentaglio.

Il segreto sta nel fatto che la fiaba porta contenuti a livello simbolico, non parla di lupi veri in carne ed ossa. Il lupo del mondo delle fiabe, non è l’animale che vive nel mondo reale. E i bambini lo sanno. Il lupo delle fiabe è una metafora. La storia di Cappuccetto Rosso è una metafora, che attraverso il tema della “divorazione” di un personaggio, introduce il tema della paura. I bambini vogliono e chiedono storie che facciano paura. Che facciano “paura alla paura”. Per andare al di là della paura, in qualche modo, per superarla o quanto meno bonificarla. I fatti che accadono all’interno della fiaba, i personaggi che incontrano e le loro avventure, non vengono raccontati affinché il bambino ci creda, ma servono per suscitare emozioni, sperimentarle attraverso esperienze altrui, senza esserne coinvolti direttamente, e attraverso un processo di identificazione, vincere le paure. Le fiabe non insegnano che il lupo è cattivo. Le fiabe insegnano che di “lupi” nella vita se ne possono incontrare in diverse situazioni, anche camuffati da nonne gentili, ma insegnano anche che i pericoli possono essere superati, che i lupi e i mostri (interiori ed esteriori) possono essere vinti. E questo ci rende più forti e solidi.

Il lupo delle fiabe deve essere cattivo e deve suscitare paura. Solo così la paura può essere vista, compresa e superata.

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