di Francesca Celeste Sprea

Il guardiano della spiaggia

il guardiano della spiaggia

In una spiaggia lontana, ma non proprio lontana, a solo un’ora e mezza da qui, proprio dove le acque del fiume si confondono con le acque del mare, ecco… proprio lì… vive Erminio.
Erminio è uno dei cigni più belli e maestosi che io abbia mai visto.
Cammina per la spiaggia, accetta pane e biscotti dai vacanzieri, talvolta il vecchio pescatore gli regala qualche spinarello.
Un giorno il mare si fece grosso, e l’alta marea lasciò a riva uno sbiadito secchio rosso. Poi l’acqua si ritirò dimenticandosi del secchio.
Erminio conosce bene il mare e sa che quel che prende poi restituisce, e quel che dà poi riprende.
Così, si mise a fare la guardia a quel secchio. Prima o poi il mare sarebbe venuto a riprenderselo.
Se qualche bambino provava ad avvicinarsi, Erminio apriva il becco con aria minacciosa, e il piccolo se ne scappava temendo di essere morso.
Nemmeno il bagnino poteva avvicinarsi nel tentativo di ripulire la spiaggia: per lui il trattamento era peggiore, perché il cigno gonfiava il petto, spiegava le ali e gli puntava addosso lo sguardo più cattivo che poteva.
Così più nessuno venne a toccare il secchio, e il suo guardiano attese. Attese che il mare se lo riprendesse. Finalmente un giorno le acque blu si fecero bianche di schiuma spumeggiante e fragorosa. Fu sufficiente un’onda, ed il secchio fu di nuovo nel mare. Erminio lo vide navigare felice verso altre spiagge, e lo accompagnò con lo sguardo fino a quando divenne un minuscolo e sbiadito puntino rosso. Solo allora si accorse che il mare lo aveva ringraziato per il suo servizio, lasciandogli sulla spiaggia qualche piccola orata.

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