di Francesca Celeste Sprea

Il fabbricante di libri

Per arrivare a casa sua devi percorrere una lunga strada:
attraverso i boschi di aceri,
oltre i lembi di nebbia,
dopo il ponte,
prima delle cascate,
in fondo alla valle,
ai piedi del monte,
dietro la chiesa,
nella schiera di casette…
ecco, sei arrivato.
Non c’è il pulsante del campanello e per avvisarlo del tuo arrivo devi suonare la campana sotto il numero 18. Apri il cancelletto, spostando il filo di ferro arricciato, e sali le scale sotto la tettoia.
Lui, Tonino, con un dolce sorriso ti accoglie nel suo laboratorio: sembra Geppetto, con i suoi capelli bianchi e gli occhialini tondi poggiati sulla punta del naso. Ma non fabbrica burattini. Fabbrica libri. Libri di tutti i tipi: di cucina, di foto, sugli egizi, di preghiere, in tutte le lingue, libri con la copertina in pelle, con la copertina di legno… Libri di magia? No, quelli no.

Ma qualche volta i suoi libri sono magici e compiono magie. Come quella volta che… in una fredda e umida mattina d’autunno si svegliò presto e accese il fuoco della stufa. Guardando fuori dalla finestra verso la chiesa, che si vedeva appena per la fitta nebbia, pensò: “Quadrifogli! Ecco cosa mi serve”.

Scese nel suo laboratorio e cercò tra le carte pregiate quella bianca con i quadrifogli verdi. La usò per realizzare la copertina di un album di fotografie. Vendeva i suoi libri nella libreria del paese e vi portò l’album il giorno stesso: non c’era tempo da perdere. Dovette pure discutere con la negoziante, alla quale non piacevano i quadrifogli. “Non si preoccupi, andrà venduto!” disse lui, uscendo dal negozio. Poco dopo  una ragazza, molto triste perché il suo fidanzato l’aveva lasciata, passeggiava davanti la libreria. Era alla ricerca di un raccoglitore per tutte le poesie e tutte le foto della sua storia d’amore. Curiosando dentro la vetrina verso gli scaffali, che vedeva appena per gli occhi inumiditi di lacrime, pensò: “Quadrifogli! Ecco cosa mi serve”. Entrò in libreria, prese l’album, pagò e si precipitò a casa. Sistemò con cura tutti i ricordi d’amore tra quelle pagine e quelle veline. Il giorno dopo bussò alla porta del suo ragazzo e gli consegnò l’album. Il ragazzo sbirciando attraverso la confezione del regalo, che si vedeva appena sotto l’incartamento, pensò: “Quadrifogli! Ecco cosa ci serve.”
E subito dall’album uscì una nuvola di quadrifogli che avvolse i due ragazzi: il quadrifoglio era sempre stato il simbolo del loro amore, perché è formato da quattro cuori uniti. Dimenticarono la lite, e tornarono insieme, per sempre.

In quello stesso momento Tonino, il fabbricante di libri, sorrise soddisfatto. E guardando fuori dalla finestra verso le montagne, che si vedevano appena dietro ai tetti, pensò: “Melograni! Ecco cosa mi serve!”

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