di Francesca Celeste Sprea

I salti di gioia

Si chiama Dalila.

Sorride sempre ed è sempre gioiosa.

Il suo gioco preferito sono i Salti di Gioia.

Quando i suoi genitori rientrano a casa dopo il lavoro lei grida

“Evviva, facciamo i salti di gioia!” e inizia a saltare per tutto il soggiorno.

Quando la domenica va a trovare i nonni, si precipita in cucina e abbracciandoli forte esclama: “Evviva, facciamo i salti di gioia!” e salta per tutta la cucina.

Quando ritorna a scuola il lunedì mattina, dopo il weekend, appena entra in classe e vede la maestra e i compagni… “Evviva, facciamo i salti di gioia!” e salta intorno i banchi.

In palestra gioca a pallavolo: a volte la sua squadra vince, a volte la sua squadra perde. Ma anche quando perde… “Evviva, facciamo i salti di gioia!” e salta per tutta la palestra.

Nei pomeriggi di pioggia, quando dentro casa inizia ad annoiarsi… “Evviva, facciamo i salti di gioia!” e salta sul lettone (ops… non ditelo alla sua mamma).

La sua gioia è così contagiosa che non appena lei esclama “Evviva, facciamo i salti di gioia”… mamma, papà e i nonni saltano con lei… i compagni e le maestre saltano con lei… le compagne di pallavolo saltano con lei… e perfino le gocce di pioggia alla finestra saltano con lei!

Un giorno suo papà andò in ospedale. Purtroppo dovette subire un intervento e tutti erano molto preoccupati. “Dlin dlon” qualcuno suonò al cancello della casa di Dalila. Dalila aprì, era la zia: “Evviva, facciamo i salti di gioia!” disse  la bambina saltando con la zia per tutto il giardino.

Passava di lì un anziano, che vedendo tutta quella gioia, anche lui si mise a saltare fino a casa gridando “Evviva, facciamo i salti di gioia”.

Lo vide la giornalaia, e anche lei si mise a saltare di gioia porgendo il giornale al proprietario del bar di fronte.

Il quale, ritornato dietro al banco si mise ad esclamare “Evviva, facciamo i salti di gioia” incartando un panino per un ragazzo.

Questo, uscito dal bar, salì sul suo skateboard e saltando da un marciapiede all’altro gridava “Evviva, facciamo i salti di gioia!”.

Dalla sua automobile lo vide una giovane infermiera che stava andando al lavoro. Non appena entrò  nel suo reparto… “Evviva facciamo i salti di gioia”, saltando e gridando con i colleghi per tutto il corridoio. Nella stanza in fondo mamma e medico vegliavano preoccupati su un paziente che ancora dormiva dopo l’intervento… era il papà di Dalila; all’improvviso “Evviva, facciamo i salti di gioia!” disse lui balzando su letto! Stava benissimo!

Per la felicità tutti fecero i salti di gioia!

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