Propongo qui di seguito altri giochi, che facevo quando mia figlia era più piccola. Non sottovalutiamo mai quali importanti abilità sviluppano le attività quotidiane, come insegna la Montessori. Il trucco sta nel renderle piacevoli per il bambino.
La bella lavanderina
Ve la ricordate la canzoncina della bella lavanderina? Dopo aver cantato la canzoncina, facciamo iniziare il gioco vero: lavare la biancheria. Ai bambini piace tantissimo giocare con l’acqua e questo gioco in genere li diverte. Lavare calzini o piccoli strofinacci, con poco sapone delicato, risciacquarli e strizzarli, sviluppa la motricità fine e rinforza i muscoli della mano, lavora sui concetti contrari, come pulito – sporco, asciutto – bagnato, fradicio – strizzato…
Stendere il bucato
Dopo aver lavato, la bella lavanderina mette ad asciugare i capi. Predisponete un piccolo stendino per stendere piccoli indumenti, come calzini, mutande, o fazzoletti e canovacci. Il bambino dovrà stendere quei capi, secondo l’ordine che date voi: prima tutti i calzini; poi gli slip; poi le magliette… Se avete mollette colorate, si può richiedere al bambino di usare le mollette dello stesso colore del capo da stendere, oppure di un colore diverso (se la maglietta è rossa uso mollette non rosse).
La pressione che il bambino deve esercitare con le dita della mano per aprire le mollette è un ottimo esercizio per rinforzare le mani, in vista della scuola primaria. Inoltre, questo gioco permette di sviluppare la motricità fine, di imparare ad eseguire istruzioni/consegne, di raggruppare oggetti in base alla forma/funzione; di distinguere colori; di acquisire concetti di uguale e diverso.
Il gioco dei calzini
Quando ritiriamo la biancheria asciutta, teniamo tutti i calzini in una bacinella capiente. Si gioca minimo in due, avendo a disposizione almeno 5 paia di calzini a testa. Al via, ogni giocatore dovrà formare più coppie possibili di calzini. Vince chi, quando la bacinella è vuota, ha piegato più paia di calzini.
Nel caso di calzini spaiati… si tengono per la volta successiva. Se invece sono proprio spaiati… si possono riciclare con qualche bel lavoretto, o appaiare tra di loro sullo stile di Pippi Calzelunghe.
Abilità e competenze sviluppate: capacità di osservazione, classificazione, di raggruppare oggetti. Motricità fine. Colori.
Il gioco delle pieghe perfette
Piegare la biancheria non solo aiuta la motricità della mano e la coordinazione oculo manuale, ma sviluppa il senso dell’ordine e la cura delle cose. Si inizia con cose semplici, come i tovaglioli: si piegano in due e poi ancora in due, facendo combaciare bene gli angoli. Poi gli asciugamani, che essendo più grandi possono essere piegati in tre. Piegare le magliette non è semplice, ma ci si può aiutare con un cartoncino (ricavatelo da una scatola tipo corn-flakes, che taglierete alla misura che preferite). Lo si appoggia sul lato posteriore, appena sotto il collo, della maglietta ben distesa, quindi si procede alla piegatura delle maniche e dei fianchi, poi del bordo inferiore, quindi si sfila il cartoncino e il gioco è fatto. Come avete visto si imparano anche vari concetti linguistici, matematici ecc: in due, in tre, metà, lati e bordi, angoli, sopra, sotto, grande, piccolo…
Il cambio di stagione
Mi è capitato spesso di trovare tra i materiali didattici delle schede sulle stagioni, con i capi estivi e i capi invernali. E mi sono sempre chiesta… ma perché ai bambini non si possono far fare concretamente queste attività? Il cambio di stagione non è il momento migliore per distinguere e classificare gli indumenti più “pesanti” da quelli più “leggeri”, quelli invernali da quelli estivi? I pantaloni lunghi da quelli corti? Ok, potrebbe sembrare noioso… ma provate a indossare un paio di occhialoni (tipo quelli da clown, potete farli con del cartone) e a dire a vostro figlio “Ora devo fare un lavoro bellissimo, importantissimo e difficilissimo, che richiede molta attenzione…” e vediamo se non vi chiede “posso aiutarti?”…
Abilità stimolate: capacità di classificazione, seriazione, osservazione; parole nuove, concetti stagionali, conoscenza di tessuti e colori, concetti contrari (leggero – pesante…)…
Le allacciature
Ancora attraverso la biancheria da piegare si possono imparare le allacciature. Ho sempre sorriso davanti alla tavola delle allacciature montessoriane, le trovavo poco accattivanti. Forse è per questo che mia figlia non l’ha mai usata, preferendo di gran lunga allacciare i bottoni della camicia di suo papà (manualità e corrispondenza biunivoca), la cerniera delle felpe, i lacci della t-shirt sportiva… perché “queste sono cose da grandi”!