Si chiama Celeste. Ha gli occhi celesti, indossa sempre abiti celesti, mette lo smalto celeste, lo zaino di scuola è celeste come l’astuccio e il diario. Anche il suo portatovagliolo è celeste. Tutte le sue amiche hanno gli occhi celesti e il suo colore preferito è… il celeste. È stata fortunata, perché i suoi genitori avevano deciso di chiamarla così quando ancora era un angioletto in cielo. È stato proprio guardando la volta celeste che si innamorarono di quel nome. Provate ad immaginare se si fosse chiamata Celeste e il suo colore preferito fosse stato il rosa: che disastro! Le sue amiche-non amiche la prendono in giro perché dicono che il celeste è un colore da maschi. Ma Celeste lo indossa con eleganza e raffinatezza, portando il cielo azzurro anche nelle giornate più grigie. Aveva compiuto da poco nove anni, quando nacquero le sue due sorelline, Bianca e Viola. La casa dove abitavano era diventata stretta, così dovettero trasferirsi in una casa più grande. Celeste non vedeva l’ora di vedere la sua nuova cameretta. Scese dall’auto di papà e di corsa attraversò il giardino, si infilò sotto le gambe dell’operaio che trasportava il divano, salì con un balzo i tre gradini d’ingresso, attraversò il soggiorno zigzagando tra gli scatoloni, prese il corridoio e con una scivolata fu davanti alla porta della sua nuova camera. La aprì… e quasi svenne: rosa!!! Le pareti erano rosa!!! La bambina divenne pallida, quasi verdognola. Dalla delusione persino lo smalto e le forcine in testa cambiarono colore, assumendo una tonalità color lilla. E il cielo azzurro venne oscurato da un grande nuvolone grigio. In quel momento la raggiunse il papà… “Non ti preoccupare Celeste” disse “domani verrà il pittore e potrai scegliere con lui il colore che preferisci”. La bambina si riprese, le sue guance tornarono rosate (quelle non erano celesti!), smalto e forcine tornarono celesti, e il cielo tornò ad essere celeste.